L’area di progetto è situata all’interno del Rione Sant’Angelo al limite del Ghetto Ebraico della città di Roma, a pochi passi da Piazza Venezia e rientra tra gli interventi previsti dal progetto URBS, nell’ambito del PNC al PNRR. Si tratta di un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione di un edificio storico per renderlo fruibile al pubblico.
Si tratta del comparto urbano del complesso monumentale della Crypta Balbi, una delle sedi museali assegnata a Museo Nazionale Romano, che costituisce quasi un intero isolato al centro di Roma. Il lotto si affaccia sulla Via delle Botteghe Oscure mentre internamente è delimitato dalla restante area della Crypta Balbi e dall’attuale sede museale.
Il sito in esame è caratterizzato da un’articolata stratificazione, avvenuta nei secoli, del sottosuolo e delle strutture in elevato. La prima destinazione compiutamente individuabile, il Teatro Balbo, risale al 13 a. C. Le stratificazioni successive, che interessano i corpi di fabbrica fronte strada, ricalcano l’impianto residenziale di epoca medievale mentre internamente la complessità strutturale evidenzia processi di trasformazione e fusione di unità edilizie fino ai giorni nostri.
Il sistema costruttivo è realizzato in muratura portante di cui una parte risalente all’epoca romana. Gli orizzontamenti sono realizzati con struttura a volta o solai in legno, travi in ferro e voltine in laterizio, oltre a introduzioni di recenti solai latero-cementizi. Si segnala la presenza di esempi di solaio rustico in travicelloni e tipologia a regolo per convento. Sono stati rilevati anche controsoffitti incannucciati e finiture di vario tipo tutte rappresentative delle divere epoche storiche.
Lo stato dei luoghi presenta numerosi dissesti strutturali con strutture provvisorie poste a rinforzo che evidenziano la necessità di un consolidamento e operazioni di recupero propedeutiche agli interventi in oggetto. In generale l’intero edificio si presenta in condizioni di conservazione pessime con avanzato stato di degrado delle strutture e delle finiture più obsolete e l’incoerenza di interventi in latero-cemento di epoca più recente.
L’obiettivo principale alla base delle scelte progettuali, secondo la linea programmatica sancita dallo Statuto dello stesso MNR, è quello di creare “…uno spazio più vitale e inclusivo …condiviso con la cittadinanza, un luogo di incontro e di scambio”, nel quale il monumento, con tutta la sua ricchezza di testimonianze storiche, coincide con il museo. Il nuovo progetto per Crypta Balbi interessa quindi un completo rinnovamento dell’accessibilità e della percorribilità interna del lotto 6 per garantire una virtuosa fruizione dello spazio a partire dall’unico ingresso posto sulla medesima via, creando due ulteriori ingressi su Via dei Polacchi e Via dei Delfini e ricongiungendo il corpo attuale al Museo già esistente.
Gli interventi partono dal livello del piano archeologico e includono tutti i sei livelli fuori terra, dal piano terra al piano quinto. In particolare, Al Piano Archeologico (Interrato), Piano terra, Piano primo e secondo sono previste delle connessioni con il museo esistente. In generale le funzioni sono riassumibili in: area espositiva, area di fruizione pubblica, Amministrazione-uffici, Area espositiva fruibile al pubblico, aree di passaggio/connessioni. Queste funzioni ospiteranno spazi di accoglienza e presentazione del museo all’ingresso su via delle Botteghe Oscure, con dotazione di presidi multimediali, spazi con esposizioni permanenti, spazi per attività educative, spazi arredati, spazi igienici per utenti, control room, spazi amministrativi, laboratori di restauro e depositi e locali tecnici. Tutti gli interventi preliminari vertono sui principi cardine di conservazione, prevenzione, salvaguardia, manutenzione, restauro e valorizzazione del bene oggetto di intervento al fine di mantenere leggibili e tramandare le informazioni e i contenuti che fanno parte della storia del manufatto.
Le sale interne non subiranno rimodulazioni, le scale non più fruibili rimarranno a memoria della storia passata. Gli innesti necessari per garantire la fruibilità del bene seguiranno i principi della riconoscibilità rendendo chiaramente distinguibile l’aggiunta dall’originale, cercando di limitare al minimo il disturbo sulla percezione dell’opera. La reversibilità dev’essere garantita fornendo la possibilità di rimuovere l’oggetto senza danneggiare l’originale ponendo l’attenzione sulle proprietà chimico-fisiche-meccaniche al fine di garantire la compatibilità tra le parti. I ballatoi prendono forma sul Cortile dell’Annunziata e Il Giardino Storico per due piani dello sviluppo in altezza, mentre nella corte interna sono presenti su tutti i livelli e riproducono uno scorcio di paesaggio urbano. Nel corpo a Sud del lotto, per la partitura dei pilastri, che sostengono una copertura, si è pensato di interrompere l’andamento dei ballatoi per distinguere l’ambiente coperto, destinato alle esposizioni, dai percorsi aggettanti: è stata così pensata una partitura dei pilastri misurata sul ritmo degli attuali parapetti. Un’altra scelta riguarda il corpo Est dove, sempre per motivi funzionali, è stato creato un ascensore a servizio di tutti i piani e, trattandosi di un inserimento attuale si ritiene opportuno distinguerlo dalle preesistenze sia come figura architettonica che per le tecniche di realizzazione.