La proposta progettuale prevede la realizzazione di un canale della lunghezza complessiva di circa 800 metri, che parte dal sottopasso della via dei Lentischi, successivamente fiancheggia il lotto del futuro complesso scolastico (in sx. idraulica), attraversa le aree di uso pubblico cedute dalle lottizzazioni contermini, fiancheggia le aree destinate alla edilizia popolare, attraversa la strada Provinciale, costeggia la strada di accesso al vecchio depuratore ed infine confluisce nel rio Santu Mischinu.
I lavori di “Sistemazione idraulica del Rio San Girolamo –prevedono la realizzazione delle nuove opere di inalveamento dei corsi d’acqua e le relative opere di difesa spondale nei tratti che dalla foce risalgono fino a monte (sia del rio San Gerolamo sia del rio Masoni Ollastru), in corrispondenza degli attuali attraversamenti stradali della strada statale n. 195.
Dal punto di vista planimetrico il nuovo canale segue parallelamente la S.S. 130 (per circa 1318 m), quindi si innesta in un tratto tombinato e riemerge a cielo aperto per uno sviluppo di 89 m fino a raggiungere la linea ferroviaria.
Attraversato il corpo del rilevato ferroviario si prosegue lungo lo stesso (952 m) fino a raggiungere la zona del depuratore e raccordarsi al canale esistente. Lo sviluppo del tracciato si articola in due sezioni tipo che verificano le portate idrauliche dei bacini sottesi
L’intervento prevede la sistemazione dei canali e degli argini della laguna di S.Gilla, oltre alcuni interventi agli strigliatori di Giorgino.
Obiettivo principale da raggiungere è la massima cooperazione e coordinamento tra le diverse imprese e/o lavori autonomi che verranno coinvolti nella realizzazione dell’opera al fine di ottenere un cantiere che minimizzi i rischi legati alle lavorazioni previste. Particolare attenzione è stata prestata al fatto che e attività si svolgeranno presso aree con rischio di annegamento. Prestare quindi molta attenzione alle attività presso i canali.
Gli interventi ritenuti necessari riguardano la sistemazione dell’area prospiciente l’ingresso lato sud della grotta, opere di ri-naturalizzazione dell’interno delle grotte, la messa in sicurezza dell’alveo del rio San Giovanni all’interno del monumento naturale e il completamento dell’i impianto di illuminazione, sia la componente di servizio che la componente ad effetto scenografico all’interno delle grotte.
Si prevede inoltre il recupero strutturale e la riqualificazione dei fabbricati limitrofi all’ingresso sud delle grotte (ex mulino risalente alla seconda metà dell’800) al fine di realizzare strutture ricettive, del tipo ostello della gioventù, per gruppi sportivi quali speleologi, arrampicatori e altri.
Gli interventi di progetto volti alla mitigazione del rischio di frana sono stati scelti, in fase di studio preliminare, in base al criterio di priorità che privilegia gli interventi in aree in cui sono presenti indicatori diretti d’instabilità (notizie storiche, diretta osservazione di movimenti gravitativi attivi).
Tali indicatori diretti sono supportati da indicatori indiretti (geomorfologici, litologici e geologici, prove di movimenti gravitativi inattivi o quiescenti) e da indagini di tipo statistico che evidenziano un elevato livello di propensione al movimento gravitativo. Le persone sono esposte ad alto rischio di frana.
La Grotta Verde si trova all’estremità occidentale della Baia di Porto Conte, a mezza costa del versante orientale della penisola di Capo Caccia, nelle vicinanze della più conosciuta Grotta di Nettuno. L’ingresso alla grotta si affaccia verso E -SE con vista verso la Baia, a circa 75 m di altezza sul mare; l’interno è costituito da una grande cavità carsica con pareti di calcare del Mesozoico e con stalagmiti dalle patine organiche verdi, da cui deriva il nome della grotta. Un laghetto d’acqua salmastra ricopre diversi ambienti. L’accesso alla grotta avviene attraverso una scalinata che, partendo dal piano della strada per Capo Caccia, scende per una ventina di metri sino ad un cancelletto situato all’imboccatura della grotta.
Il Comune di Alghero nel 2008 ha esperito una gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza, volte alla realizzazione delle opere infrastrutturali finalizzate alla conservazione, valorizzazione e fruizione della Grotta Verde.
Il progetto ha previsto delle fasi preliminari di indagini archeologiche con il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica di Sassari e previsto un sistema di monitoraggio ambientale prima e dopo l’apertura al pubblico.
STATO DI FATTO
L’area in oggetto è stata sottoposta a precedenti interventi che riguardano: centro di prima accoglienza, camminamento esterno, scalinata esterna, interno della grotta verde.
In particolare, il centro di prima accoglienza, realizzato in legno, aveva subito diversi danni a causa del maltempo e presentava degli elementi da sostituire. Il camminamento esterno è un percorso di accesso alla scalinata esterna ed è stato realizzato in calcestruzzo architettonico. Prima dell’intervento, la staccionata risultava ammalorata in diversi punti e nei pressi del belvedere era stata danneggiata da un incendio. La scalinata esterna si presentava in buone condizioni generali mentre, all’interno della grotta verde, era stata realizzata parzialmente una passerella completamente metallica con finitura lucida, con parapetti su entrambi i lati e pavimento in lamiera forata.
PROGETTO
Il primo intervento ha riguardato la sostituzione della staccionata in legno, per un tratto pari a circa 50 metri, distribuito sui lati destro e sinistro. La scalinata esterna ha necessitato della realizzazione di un sistema antiscivolo nei gradini e dell’integrazione del parapetto in acciaio in alcuni punti laddove non era presente. Invece, dove presente il parapetto in muratura, è stato sufficiente inserire un corrimano.
Per valorizzare il camminamento verso la grotta e renderlo più fruibile, è stato inserito un sistema di illuminazione a led per il contenimento dei consumi energetici che rimane alimentato in caso di black-out. Le luci illuminano in modo radente il pavimento e sono puntate verso la strada, senza abbagliarla, per evitare un eventuale inquinamento luminoso dal mare. Il drenaggio delle acque meteoriche non ha costituito una particolare difficoltà, le uniche zone nelle quali si manifestava un leggero accumulo d’acqua erano i pianerottoli, dove sono state inserite delle canalette lineari prefabbricate, realizzata in calcestruzzo sinterizzato. Dalla canaletta l’acqua viene espulsa mediante un buttafuori, direttamente nella scarpata sottostante.
All’interno della grotta, sono stati realizzati una serie di interventi in considerazione della pericolosità intrinseca del sito; le scelte progettuali sono state verso soluzioni capaci di individuare percorsi obbligati per i visitatori che, pur consentendo la completa visione degli elementi di pregio che caratterizzano la grotta, impedissero di raggiungere zone pericolose. Il percorso interno alterna passerelle con scale realizzate interamente in acciaio inossidabile. Sulla base dei rilievi effettuati e delle indicazioni fornite dalle Soprintendenze Architettonica e Archeologica, il progetto è stato sviluppato avendo cura di salvaguardare in senso assoluto tutti gli elementi di pregio che caratterizzano la grotta. In questo modo è stato possibile realizzare un percorso che non interferisce con il normale equilibrio idrico della cavità, vista l’assenza di fenomeni di stillicidio primario all’interno dello stesso.
Il percorso si divide in tre tratti principali: ingresso, archeologico e mediano.
Per quanto riguarda l’illuminazione interna della grotta, è stato realizzato un sistema di illuminamento necessario ad evidenziare il percorso che i visitatori devono seguire, inserendo, per quanto possibile, delle mini luci anche nei gradini delle scale, nonché un sistema di illuminamento scenografico per valorizzare le peculiarità geologiche delle formazioni rocciose presenti nella grotta, utilizzando apparecchi dedicati con tonalità di colore adeguata al tipo formazione da illuminare. Anche qui la tipologia dei corpi illuminanti è del tipo a LED a bassa emissione termica, sia al fine di minimizzare i consumi, sia al fine di non indurre mutamenti del microclima che potrebbero compromettere in qualche modo il naturale microclima della grotta.
La progettazione degli interventi necessari per la fruizione della grotta verde è stata condotta, sin dalle fasi preliminari, tenendo conto dei particolari vincoli che caratterizzano il sito, primo tra tutti il vincolo archeologico. Inoltre, la messa in sicurezza dei punti franosi ha già favorito la conservazione dello stato attuale.
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