L’intervento ha riguardato l’ampliamento eseguito in un immobile adibito ad uso commerciale. Il fabbricato è articolato su un piano interrato e tre piani fuori terra. L’immobile oggetto di studio si trova al primo piano con ingresso a destra rispetto alle scale centrali, e al momento dei lavori si componeva di due ampie sale, due bagni con antibagno dotati di aerazione forzata, uno spogliatoio, un disimpegno e due balconi prospicienti il retro del fabbricato.
Sono appresso descritte le caratteristiche dell’immobile:
struttura portante verticale in pilastri in cemento armato, partiture interne in laterizi;
solai orizzontali in cemento armato prefabbricato;
intonaci in malta cementizia.
tinteggiatura dei soffitti e delle pareti in tempra lavabile;
rivestimenti dei bagni in piastrelle di ceramica;
pavimenti in mattonelle;
impianto idrico ed elettrico incassati;
infissi interni in legno;
infissi esterni prospicienti il corridoio principale in alluminio e vetro con serranda;
infissi esterni prospicienti il retro in alluminio e vetro.
L’opera di ampliamento è avvenuta mediante la chiusura dei due balconi, prospicienti al retro del fabbricato, al fine di ricavare tre locali di sgombero ed ampliare l’attuale Spogliatoio. La chiusura è stata realizzata mediante l’installazione di due vetrate aventi caratteristiche estetiche identiche a quelle attualmente installate nel prospetto del fabbricato, nonché nel rispetto dei specifici parametri, livelli prestazionali e prescrizioni di cui al Dlgs 192/2005 e s.m.i..
L’incremento volumetrico, così come meglio rappresentato negli elaborati grafici, risulta essere di 51,60 m3 pari all’8,09 % del volume esistente di 637,82 m3.
Lo standard urbanistico relativo ai parcheggi, pari a 5,16 m2 è stato soddisfatto mediante l’utilizzo della quota parte degli spazi di manovra calcolata in base alle tabelle millesimali, per la quale si allega apposita dichiarazione firmata dall’Amministratore del Condominio.
Si segnala infine che l’ampliamento non ha inciso sulle condizioni di sicurezza dell’edificio in quanto non sono previsti interventi sulle parti strutturali..
A febbraio 2023 gli spazi sono diventati la sede degli uffici del Consozio Leonardo e di Tecnolav.
L’intervento in oggetto prevede l’ampliamento dell’attuale sede scolastica del Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi di Nuoro, con accesso principale dalla via Veneto, finalizzato alla realizzazione di un corpo di fabbrica annesso a quello esistente e comunque provvisto di accesso indipendente. L’organismo edilizio è composto da diversi corpi di fabbrica:
1. Corpo principale di prima edificazione prospiciente la Via Veneto, terminato nei primi anni Settanta, realizzato con struttura portante intelaiata, composto da un piano seminterrato, un piano terra e due piani sopraelevati, dove trovano ubicazione 30 aule, i laboratori di chimica, fisica e biologia e gli uffici amministrativi.
2. Corpo palestra, anch’esso risalente agli anni Settanta, comprendente campo di gioco, spogliatoi, servizi, etc.
3. Corpo di seconda edificazione (anni Novanta) composto da un piano seminterrato, un piano terra e due piani sopraelevati, con forma caratterizzata da ampie riseghe nella facciata prospiciente la via De Gasperi, ospitante 26 aule.
4. Auditorium parallelo alla via Veneto, con accessi / uscite indipendenti.
Tra le principali problematiche riscontrate, c’è ’accesso dalla via De Gasperi rappresenta una problematica che è stata approfondita anche in relazione all’accesso all’Istituto Comprensivo 2 Borrotzu, situato a circa 40 dall’esistente, sul lato opposto della via De Gasperi, e prevede distinti accessi pedonali e carrabile destinati al corpo docente. In prima istanza, il nuovo corpo prevede rimodulazione progettuale che porta alla rinuncia di due aule, concentrando il nuovo corpo in soli due livelli. Inoltre, si è previsto un leggero distacco rispetto al blocco esistente in modo da superare le criticità di dover prevedere opere di sostegno della parete di scavo ed escludere criticità strutturali al corpo esistente. La connessione con quest’ultimo potrà essere comunque assicurata in futuro attraverso un sistema di corridoi e una passerella al piano secondo. Si evidenzia che il distacco consentirebbe l’inserimento di scale di sicurezza. Riguardo la soluzione distributiva, si è optato per una soluzione lineare a servizio di coppia di aule, gli spazi di distribuzione e le scale sono di facile leggibilità per favorire la mobilità di disabili ed ipovedenti e per orientare in modo semplice ed intuitivo verso le uscite di sicurezza previste. Si sono previste 4 aule al piano terra e primo per un totale di 8 aule da 25 alunni ciascuna. Ogni piano è dotato di servizi igienici con antibagno, divisi per sessi, oltre a servizi igienici a norma per persone con difficoltà motorie o ipovedenti dimensionati in ragione del numero delle aule previste. I servizi igienici saranno illuminati e areati naturalmente. Il nuovo edificio scolastico tiene conto della vigente normativa per il superamento delle barriere architettoniche e consente l’accessibilità da parte dei diversamente abili. A tal fine sono previsti, oltre a percorsi interni e spazi comuni tutti accessibili, l’installazione di un ascensore. Trovandosi l’ingresso all’edificio ad un piano inferiore rispetto all’adiacente corpo di fabbrica, vi si accede attraverso una rampa con pendenza al di sotto dell’8%, priva di ostacoli e con dimensioni idonee al flusso e al cambio di direzione da parte del portatore di handicap.
Per quanto riguarda gli spazi esterni, si è tenuto conto sia della loro fruizione pedonale in rapporto con il nuovo accesso alla struttura scolastica che delle eventuali aree destinate ai parcheggi. Si prevedono nuove aree organizzate a verde e percorsi pedonali con i masselli drenanti.
La soluzione architettonica proposta, quindi, si basa sulla realizzazione dei seguenti moduli funzionali:
– 1 atrio e spazi di distribuzione per circa 60 mq per piano;
– 8 aule delle dimensioni utili a consentire la presenza di 25 studenti per aula, per le attività normali con
superficie di circa 50 mq ciascuna per complessivi netti 500 mq circa, di cui 4 ubicate al piano terra e
4 al piano primo;
– locali servizi igienici in ogni piano per gli studenti (distinti per sesso), ognuno dei quali dotato di ingressi
con lavabo, 1 WC disabili e 4 WC box con porte di accesso;
– locali tecnici da circa 3 mq;
– 1 corpo scale e blocco ascensore per il collegamento verticale dei due livelli
Le visite tecniche svolte in situ e lo studio della documentazione resa disponibile dalla Committenza hanno permesso di formulare le seguenti considerazioni circa la natura dell’organismo strutturale oggetto di indagine: l’edificio ha uno sviluppo di circa 25 m di lunghezza e 15 di larghezza, l’altezza raggiunta è di circa 11 metri. Si compone di tre parti: una rampa che dal diverticolo sull’Appia conduce a un podio trasversale sorretto da un corridoio coperto da volta a botte e un corpo centrale quadrangolare dotato sul fondo di abside semicircolare e due nicchie rettangolari laterali.
È stato oggetto di rimaneggiamenti e diversi restauri. Conserva la cortina originale soprattutto in corrispondenza dell’attacco a terra e nella parte superiore per brevi tratti, le numerose lacune del paramento di rivestimento mettono in luce il nucleo cementizio che è costituito da frammenti lapidei di tufo giallastro e di laterizi mescolati a malta grigiastra. Le fondazioni sono state ampiamente indagate negli anni Settanta dall’Istituto di Norvegia a Roma, risultano omogenee intorno al corpo centrale e poggiano su un banco di selce raggiungendo profondità di circa 0,55 m, consistenti in strati alternati di calcestruzzo e strati rinforzati di ciottoli di selce, tutte sono coperte da un filare superficiale di mattoni bipedali o parte di essi. Lo studio della documentazione messa a disposizione dalla Committenza ha inoltre permesso di formulare alcune considerazioni.
Coerentemente con l’epoca di realizzazione, le porzioni storiche sono prive di documentazione strutturale di accompagnamento; non si hanno pertanto informazioni circa i dettagli strutturali e le stratigrafie. Il piano delle indagini si pone lo scopo di raggiungere un livello di conoscenza approfondito dell’aggregato edilizio del Mausoleo di Sant’Urbano, caratterizzando le porzioni storiche e integrando le informazioni mancanti sugli interventi di consolidamento.
Sono previste alcune operazion preliminari per comprendere a fondo la consistenza degli interventi.
Alcune vecchie fotografie mostrano la presenza di manufatti, probabilmente due pozzi coperti dal massetto in cemento applicato in epoca successiva. È necessario conoscere l’effettiva presenza dei “pozzi” ed anche la quota di partenza dell’edificio per conoscere il livello della pavimentazione originaria anche in relazione alle quote degli altri ambienti. Allo scopo viene prevista la rimozione integrale del massetto cementizio presente; Nell’ambiente sotto la scalinata di accesso al podio è stato realizzato un pavimento che, anche qui impedisce di conoscere il livello di calpestio originario. Si propone di conoscere le quote originali e la quota di fondazione.
La struttura a volta dell’antica scalinata, ormai inesistente, in alcune delle foto presenta un vasto foro che è stato in seguito chiuso. Dato che sia l’intradosso della volta, coperto con intonaco, che l’estradosso, ricoperto con uno strato di terriccio e vegetazione non permettono un’analisi a vista; al di sopra del podio è stata realizzata una pavimentazione incongrua, si intendere giungere allo strato originario, sempre allo scopo di avere indicazioni per la progettazione.
Sono inoltre necessari dei campionamenti per una analisi delle malte e dei materiali soprattutto nelle aree ritenute originarie sia allo scopo di confermare gli studi sull’effettivo periodo di realizzazione delle parti sia per stabilire come procedere per eventuali reintegri, non ultimo lo studio di alcuni intonaci presenti nell’arco di una delle nicchie che presentano tracce di colore.
Il progetto esecutivo riguarda il I stralcio dell’intervento complessivo del Nuovo Polo dell’Agenzia delle Entrate in Via Simeto, Cagliari. In conformità al progetto approvato, le opere del 1° stralcio funzionale si articolano principalmente nella realizzazione parziale del futuro parcheggio pluripiano (CORPO B) e deL 90% delle opere esterne, escluse quelle immediatamente prospicienti al Corpo B. Dello stesso saranno realizzati solo i locali tecnici, il piano terra solo come fondazioni/vespaio e una pergola fotovoltaica per parcheggi. L’intera progettazione nasce dalla collaborazione di diversi progettisti: Corvino + Mulari, Rina, Tecnolav, dfp e l’architetto Gianluca Vosa con la consulenza di esperti di settore.
Il progetto interessa il compendio demaniale ‘ex Magazzini Aeronautica’, situato nel territorio della Regione Autonoma della Sardegna nel comune di Cagliari, alla periferia ovest della città. L’area è inserita nel quartiere di Sant’Avendrace, ai margini dell’antico asse viario un tempo denominato Strada Reale, di ingresso al capoluogo cittadino. L’assetto complessivo della zona si presenta oggi disomogeneo e interessato da numerosi processi di degrado fisico e sociale, ove rimangono isolate architetture storiche ed emergenze monumentali.
L’area oggetto dell’intervento si pone a margine tra il tessuto urbanizzato ed un’ampia area incolta. E’ caratterizzata dalla compresenza di tessuto residenziale e di aree a destinazione terziario/commerciale di media e grande distribuzione. In considerazione della sua posizione è stata rilevata la carenza di spazi collettivi e servizi di intrattenimento. L’area è rilevante soprattutto dal punto di vista archeologico – paesaggistico sia per i ritrovamenti archeologici che per la vicinanza alla Laguna di Santa Gilla.
All’interno dell’area, insistono sette corpi di fabbrica principali, alcuni manufatti accessori e locali tecnici
ascrivibili a fasi costruttive differenti, la prima delle quali risalente agli anni Quaranta del Novecento. Si tratta di edifici con caratteristiche morfologiche e costruttive diverse, che hanno subito notevoli rimaneggiamenti nel corso del tempo.
1 Magazzino – Comando; 2 Mensa e Circolo Ufficiali; 3 Magazzini, Stazione di lavaggio e Truppa; 4 Sede Squadriglia TLC; 5 Alloggio Ufficiali; 6 Magazzini c.d. hangar inglesi; 7 Alloggio Comandante
Anche le aree all’interno della macroarea di intervento sono di interesse progettuale. Sono caratterizzate da diverse specie arboree e arbustive autoctone e da vegetazione spontanea che, in sede di progetto, sono state mantenute per indirizzare gli interventi sul verde;
In Generale l’impostazione progettuale tiene conto del rapporto con il tessuto urbano ed edilizio circostante, in termini di riconoscibilità ed identità urbana, visibilità, integrazione e sicurezza, anche al fine di qualificare l’intervento dal punto di vista architettonico, con particolare attenzione alle relazioni con il paesaggio aperto e urbano e al rapporto con le preesistenze storico/archeologiche e delle architetture moderne presenti nell’area.
L’idea di progetto, a partire da un giudizio di valore sull’attuale contesto, guarda ad un paesaggio più ampio: legge le confluenze, le contraddizioni, la geografia, per assegnare al progetto un ruolo di “nuova centralità” nel sistema urbano. Al fine di perseguire tale scopo le recinzioni vengono poste in prossimità degli edifici così da conformare uno spazio di piazza fruibile dai cittadini anche nelle ore notturne. Gli spazi pubblici che si vengono a formare sono multifunzionali ossia oltre la funzione di piazza e sono da considerarsi anche zone a verde e parcheggio.
Il progetto paesaggio va a pari passo con il progetto architettonico e si fonda sulla valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità come la presenza di edifici di valenza storica-culturale e le presenze archeologiche nel sottosuolo. SI è scelto di sfruttare questa stratificazione per concepire
l’area su tre differenti livelli: uno ipogeo, dei resti archeologici; uno in alzato, degli edifici oggetto di
intervento e la loro rifunzionalizzazione; e uno intermedio, sul quale agisce il progetto di paesaggio e che si apre ad una possibile esplorazione dello spazio in maniera verticale (dall’alto al basso) oltre che, in quanto passaggio privato e in parte pubblico, alla sua naturale vocazione di “attraversabilità” orizzontale.
Partendo da queste considerazioni la generazione dello spazio esterno parte dalla volontà di
salvaguardare i possibili resti archeologici presenti nel sottosuolo; il concept del disegno richiama la maglia preparatoria usata per le indagini archeologiche. Il progetto dello spazio pubblico è contraddistinto da percorsi e accessi costituti da una maglia regolare che poggia sul terreno e permette il flusso veicolare.
Le pendenze e raccolta delle acque superficiali sfruttano le pendenze naturali esistenti.
Le aree verdi e la vegetazione il cui progetto prevede il mantenimento delle specie arboree esistenti e il potenziamento di alcuni sistemi arborei e arbustivi già presenti.
Per quanto riguarda gli edifici, le scelte architettoniche mirano alla realizzazione di un organismo unitario in cui appaiono riconoscibili le diversità dei singoli edifici. La scelta consapevole è di conservare il sistema strutturale degli edifici esistenti aventi valore storico testimoniale, la demolizione di alcuni edifici in quanto non ritenuti funzionali all’ipotesi progettuale, la realizzazione di un edificio di completamento che inglobi anche uno dei vecchi magazzini e la realizzazione di un parcheggio multipiano rispettando l’area di sedime degli “ Hangar inglesi”.
Le destinazioni d’uso sono cosi distribuite: Il nuovo Corpo A (A1,A2,A3) è costituito dalla struttura del vecchio Magazzino di Comando e ingloba l’area del fabbricato della Mensa che verrà quindi demolito. Ospita la Direzione Provinciale, gli Uffici Territoriali e Ufficio Provinciale Territoriale; Il Corpo B ospita il parcheggio multipiano e sarà realizzato rispettando l’area di sedime dei vecchi Hangar Inglesi e degli Alloggi Ufficiali; Il Corpo C (C1, C2 e C3) è un blocco di completamento del Corpo A attraverso il recupero del fabbricato della Stazione di Lavaggio e Truppa. Ospita la Direzione Regionale, Centro Operativo e Centro Assistenza Multicanale. Nello stesso Corpo è inglobato un blocco denominato Corpo D che ospita gli archivi.
Ciascuno degli edifici, soddisfa complessivamente sia le esigenze richieste dalla Stazione Appaltante sia i requisiti minimi alla normativa in materia edilizia, urbanistica, di abbattimento delle barriere architettoniche, igienico-sanitaria, impiantistica, antincendio, sismica, di contenimento dei consumi energetici e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le scelte tecniche e tecnologiche adottate sono state adeguate alla natura degli spazi, prevedendo layout distributivi atti a rispondere alle differenti esigenze, spazi di lavoro flessibili e funzionali. Il criterio della flessibilità degli ambienti interni è stato ottenuto ricombinando l’arredo ed utilizzando partizioni verticali utili ad individuare zone più raccolte prevedendo spazi di lavoro più informali ed aree relax. Gli ambienti interni risultano facilmente modulabili anche in virtù dell’organizzazione degli spartiti di facciata dei prospetti principali, caratterizzati da una partitura verticale modulare che alterna elementi trasparenti ed opachi. Ad esclusione di alcune aree soppalcate (corridoi, bagni, ecc.), tutti gli spazi di ufficio sono caratterizzati dagli impianti e dalle maglie strutturali volutamente a vista, di cui quella preesistente in c.a. e quella di nuova realizzazione in acciaio, lasciando completamente leggibile la spazialità dei vecchi edifici militari e l’integrazione della nuova maglia strutturale indipendente, rendendo gli spazi interni chiari e senza sovrascritture.
Strutturalmente è stato necessario intervenire con opere di consolidamento sulle strutture esistenti del Corpo A che si eleva sopra il preesistente. La struttura in Calcestruzzo armato ha rivelato un elevato stato di degrado unito alla modesta qualità e quantità dei materiali utilizzati che ha reso necessario intervenire con delle opere ingenti di rinforzo anche al fine di renderle idonee a possibili sollecitazioni sismiche. I corpi A e C, anche se costituiscono un unico corpo in facciata, strutturalmente sono indipendenti. Il Corpo C in fatti è realizzato con telaio in acciaio e tamponature in laterizio. Il Corpo D sarà parzialmente demolito per l’elevazione di una struttura in calcestruzzo.
Tecnolav s.r.l. si è occupata in particolare delle soluzioni impiantistiche avvalendosi della tecnologia BIM. Nello specifico sono stati studiati gli impianti termotecnici utili a ottenere la migliore condizione di benessere per gli utilizzatori, tra cui l’utilizzo di ventilconvettori con ventilazione meccanica controllata con recupero di calore; pompe di calore aria-acqua e pavimenti radianti. Per quanto riguarda l’impianto elettrico, vista la caratteristica “sensibile” delle attività da svolgere all’interno del complesso, si è scelto di impiegare un sistema di alimentazione elettrica tale da garantire un elevato livello di stabilità e di continuità di servizio. L’alimentazione elettrica del complesso è derivata da linee in Media Tensione; l’architettura di sistema è del tipo “ad anello chiuso” con due fonti di alimentazione indipendenti, ciascuna delle quali è in grado di sopperire all’intero fabbisogno di energia necessario all’impianto.
Il complesso ERP di piazza Granatieri di Sardegna, oggetto di riqualificazione urbanistica del presente PFTE, è situato nel Comune di Cagliari nel quartiere di Is Mirrionis, nei pressi del colle San Michele. L’area di Intervento è delimitata a ovest da via Val Venosta, a sud da via Meilogu e a ovest dall’Istituto di Istruzione Superiore D. A. Azuni e intersecato a Nord da via Monte Acuto.
La costruzione del complesso risale agli anni 50/60, e consta di 5 edifici di edilizia residenziale pubblica, per un totale di 86 unità abitative, di cui solo 9 sono acquistati da privati mentre gli altri sono nella quasi totalità di proprietà comunale ed assegnati in locazione. Gli immobili già al momento del passaggio, necessitavano di urgenti ed importanti interventi di risanamento e manutenzione straordinaria. Attualmente sia le aree esterne che gli edifici versano in uno stato di grave degrado. L’area esterna di pertinenza del complesso edilizio risulta destinata a viabilità interna e piazza, priva completamente di elementi percorribili e accessibili dai diversamente abili. Sia le aree esterne che gli edifici costituiscono un insieme complesso di barriere architettoniche. Oggi l’area si presenta chiusa e non integrata alle altre aree della città, rappresentando il tipico modello urbano e sociale “Off limits”.
Le attività d’indagine perseguono l’obiettivo di integrare la caratterizzazione stratigrafica, idrologica e geotecnica dei terreni in esame; utili alla progettazione di fondazioni profonde, e di ottenere dati sulla quota di falda. La definizione della campagna investigativa si è avvalsa delle indicazioni acquisite durante i sopralluoghi preliminari e delle indagini già svolte sul sito. Fondamentale sarà indagare preliminarmente i punti previsti per le indagini geognostiche al fine di assicurarsi che le successive indagini geognostiche non arrechino danno alcuno ai sottoservizi esistenti.
Il piano d’indagine prevede la realizzazione delle seguenti attività:
INDAGINI E PROVE IN SITU
• n° 2 sondaggi a carotaggio continuo Ø 101 mm spinti alla profondità 20 m;
• n° 2 prove CPT accanto ai fori di sondaggio spinti alla profondità di 20 m;
• Installazione di n° 2 piezometri di Casagrande all’interno dei fori di sondaggio, per il monitoraggio della
falda.
PROVE DI LABORATORIO
• N° 2 test di cessione comprendente le analisi chimiche necessarie alla caratterizzazione, ai sensi della normativa vigente in materia, dei materiali da scavo e/o rifiuti, compresa l’attribuzione del codice CER e l’indicazione delle modalità di smaltimento, da eseguirsi sugli strati superficiali di terreno (profondità max 3m) prelevati dalle carote.
La definizione dell’assetto litostratigrafico locale, sarà realizzato mediante l’esecuzione di n. 2 sondaggi geognostici, carotaggio continuo, ad assetto verticale spinti fino alla profondità di 20 m dal piano campagna. La tecnica di perforazione da utilizzare è quella a rotazione a carotaggio continuo con recupero di nucleo operata mediante l’accoppiamento di aste e carotiere. A seguito della perforazione, verranno installati n° 2 piezometri di Casagrande per il monitoraggio della falda.
Le misure saranno eseguite ogni mese per la durata di un anno e verranno registrate:
• profondità del livello dell’acqua rispetto a p.c.;
• quota del fondo foro;
• quota della scarpa del rivestimento;
• data e ora della misura.
Tali informazioni dovranno comparire anche nella documentazione definitiva del lavoro.
Il progetto vede come oggetto una collaborazione continuativa col Centro Polivalente Millennium, destinato all’intrattenimento, alla cultura e allo svago, al cui interno sono insediati una multisala e un insieme di esercizi per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, per la vendita al dettaglio e per servizi alla persona, provvisto di spazi di servizi comuni gestiti unitariamente e col Centro Commerciale Le Vele, costituito da insieme di esercizi di vendita al dettaglio integrati da esercizi per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e di servizi alla persona, provvisto di spazi di servizio comuni gestiti unitariamente.
La collaborazione, iniziata nel 2000 come pilotage, si è poi rinnovata poi con altre attività accessorie. Nel 2010 tali attività sono state, nella fattispecie: pratiche autorizzative DUAAP, incarichi di Direzione Lavori, Coordinamento della sicurezza in esecuzione e di Prevenzione incendi. Un’ulteriore specifica dell’aggiornamento ha riguardato, nello specifico:
Cessazione di attività
Subingresso di nuova attività
Rinnovo totale/parziale senza o con subingresso
Nel caso di rinnovo o di nuova attività, il progetto prevede anche l’attività relativa alla Prevenzione incendi.
Dal 2020 a tali incarichi sono stati integrati anche le seguenti prestazioni:
a) Assistenza costante e attività di supporto all’Ufficio Leasing, Legal e Construction sulle tematiche in materia di commercio al dettaglio, somministrazione di alimenti e bevande, attività di servizi, urbanistica ed edilizia privata;
b) Gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione e con altri Enti (es. RAS, SUAP, VVF);
c) Attività di delega in materia di accesso agli atti tecnico/amministrativi;
d) Trasmissione presso il SUAP del Comune di Quartucciu delle pratiche di subingresso per reintestazione;
e) Aggiornamento costante degli as-built architettonici dei Centri e delle superfici di vendita
Ozieri è un Comune in provincia di Sassari, situato nella Sardegna centro-settentrionale. Fa parte di un vasto territorio chiamato Logudoro, di cui Ozieri ne è il centro abitato più grande. Chilivani è una frazione che conta circa 300 abitanti e si trova a circa 6 km da Ozieri e 40 km da Sassari.
L’intervento interessa la stazione di Chilivani, in particolare il fabbricato viaggiatori, che è costituto da tre piani fuori terra:
piano terra in cui sono presenti locali adibiti ad uffici di stazione, un bar, la sala d’attesa, locali tecnici ed un locale in cui è inserita la scala di accesso agli altri piani;
Piano primo in cui sono presenti locali in disuso e due terrazze piane laterali;
Piano sottotetto.
È presente anche un piano interrato, in cui è presente un unico locale che originariamente era adibito a deposito di carbone e nel quale sono contenuti apparati impiantistici. La copertura del Fabbricato Viaggiatori è costituita – ad eccezione della seconda e terza campata del fabbricato – da una struttura portante con travature lignee, con sezione rettangolare, che presenta travi principali disposte longitudinalmente al fabbricato ed ammorsate sui muri portanti trasversali, posti ad un interasse di circa 350 cm. La struttura secondaria è rappresentata da arcarecci a sezione rettangolare, di dimensione 8×8 cm, posti ad un interasse di 40 cm che sostengono un tavellonato in laterizio su cui è appoggiato il manto di copertura stesso, rappresentato da tegole del tipo Marsigliese. Si riscontra la presenza di numerosi elementi aggiuntivi i quali concorrono a generare dissesti e dimostrano l’assoluta inadeguatezza delle strutture lignee a sopportare i carichi propri della copertura. Inoltre, sono state riscontrate delle marcescenze e dovute alla ella vetustà del legno stesso, che causano la deformazione del manto di copertura.
Pertanto, attualmente il Fabbricato Viaggiatori, verte in pessime condizioni di manutenzione dell’involucro edilizio stesso, dovute soprattutto a problemi di infiltrazione di acqua piovana nel manto di copertura a causa del danneggiamento degli elementi lignei sopradescritti e si sottolinea l’impossibilità del riutilizzo degli elementi lignei esistenti a causa del forte stato di degrado riscontrato.
Si è riscontrata una diversa configurazione cromatica di facciata, a seconda del periodo storico considerato: colori tenui per gli intonaci in accordo con le modanature in granito nei primi decenni di attività nonché nella condizione attuale e colori scuri per gli intonaci in contrasto con le modanature in granito.
La tipologia di intervento prevista è di tipo conservativo per le facciate e considera una serie di interventi specifici:
Rimozione della finestra del vano scala (per successivo riposizionamento);
Demolizione degli intonaci;
Pulitura delle superfici al fine di asportare tutti i materiali incoerenti mediante picchettatura, spazzolatura e idrolavaggio. Ove necessario dovrà essere previsto il riempimento di eventuali cavità con cocci di mattone e malta bastarda;
Lavaggio con una soluzione di alcool al 10% in acqua, applicata a pennello (ove necessario);
Realizzazione di barriera chimica di sbarramento contro l’umidità di risalita nelle murature lungo tutti i muri portanti dell’edificio;
Trattamento antisalino delle murature preliminare agli interventi di reintonacatura al fine di previene la formazione di efflorescenze, umidità e muffe;
Posa del successivo intonaco deumidificante macro-poroso a base di calce idraulica fino a raggiungere spessore minimo di 2 cm;
Posa dello strato di finitura con pitture murali molto traspiranti a base di silicati o calce con colori chiari e tenui in modo da ottenere una lettura degli elementi architettonici in granito (di colore cromaticamente idoneo);
Pulitura e restauro dei blocchi e delle lastre di granito;
Reintegrazione dei giunti tra le lastre di granito con riempimento in sottosquadro rispetto al blocco (non dovranno essere previsti interventi di reintegrazione di frammenti rimossi dalle lastre/blocchi in granito);
Riposizionamento dell’infisso esistente nel vano scalo al piano primo.
L’intervento prevede anche la sostituzione dei pluviali ammalorati con nuovi pluviali in PVC verniciati secondo le tinte del prospetto calcolati appositamente sull’intensità pluviometrica e sulla pendenza delle falde. La gronda in copertura a falde è del tipo quadrata, in cemento, inglobata nell’elemento architettonico di coronamento in pietra e presenta una sezione ipotizzata di 10×10 cm.
È prevista la sostituzione dei grigliati impiantistici presenti al piano terra sul prospetto fronte parcheggi con nuovi che permettano una maggiore integrazione con la facciata. Con la stessa logica si realizzano canalette passacavi a protezione dei cavi a vista passanti sui prospetti.
L’intervento sulla copertura prevede, in ordine:
Smontaggio del manto di copertura in tegole del tipo marsigliese;
Demolizione del pacchetto di copertura esistente costituito da tavelloni, arcarecci e magatelli;
Rimozione di capriate in legno esistenti;
Smontaggio del canale di gronda perimetrale e delle scossaline di raccordo con muratura;
Scasso nella muratura per l’inserimento delle nuove travi;
Demolizione della quota di calpestio del sottotetto esistente;
Getto di cordolo in c.a. sopra tutta la muratura;
Costruzione nuovo sottotetto con travi giuntate al nuovo cordolo e con un tavolato in abete;
Realizzazione nuovo controsoffitto ignifugo per sottotetto;
Fornitura e posa di nuove capriate lignee (anche in legno lamellare) che rispettino il più possibile le dimensioni e le fattezze delle attuali;
Fornitura e posa di nuovi arcarecci di sostegno del manto di copertura;
Ricostruzione dello scasso con muratura in mattoni pieni e malta a ritiro controllato;
Fornitura e posa di pannelli del tipo sandwich per isolamento e sostegno dei successivi magatelli lignei;
Fornitura e posa di magatelli in legno per ancoraggio delle tegole;
Fornitura e posa in opera di nuovo canale di gronda e scossaline perimetrali in acciaio zincato e preverniciato di raccordo con la muratura;
Riposizionamento delle tegole precedentemente smontate e fornitura e posa delle eventuali parti mancanti di tegole di tipo marsigliese;
In linea generale, verranno sostituiti tutti gli elementi della copertura esistente ad eccezione delle tegole in buon stato di conservazione che verranno successivamente riposizionate ed integrate.
Marsala è una città della Provincia di Trapani, sulla costa occidentale della Sicilia. La stazione ferroviaria di Marsala si trova sulla tratta Alcamo Diramazione – Trapani ed è collocata a ridosso del centro urbano di Marsala, distando circa 1 km dal porto.
Allo stato attuale l’impianto di stazione accessibile dalla via Amerigo Fazio è così composto:
Fabbricato viaggiatori in uso
Fabbricato viaggiatori storico contenente locali polfer, DM e locali tecnici
Fabbricato e area rfi ceduto a privato
Ex loc. Tecnologie da demolire
Ex locale batterie da demolire
Torre da demolire
Edifici non in uso da demolire
Cisterna a servizio di tutti i fabbricati
Traliccio per segnale di partenza
Fabbricato bagni di stazione e magazzini
Fabbricati deposito materiali non in uso
Fabbricati deposito materiali non in uso
A seguito delle attività preliminari e del sopralluogo in loco sono stati definiti i seguenti obiettivi progettuali:
Aree Esterne
• Riconfigurazione del layout architettonico delle aree esterne e miglioramento viabilità;
• Riorganizzazione degli stalli di sosta e relativa segnaletica orizzontale e verticale;
• Nuovo progetto del verde e di zone filtro tra zona TPL e ferroviaria;
• Avanzamento marciapiede di stazione e nuova pavimentazione;
• Realizzazione di pensilina e arredi a servizio degli stalli tpl.
Marciapiedi e Accessibilità
• Potenziamento dell’accessibilità con integrazione dei percorsi e mappe tattili per PRM,
segnaletica a messaggio fisso e arredi a servizio dei marciapiedi di stazione;
• Adeguamento del primo marciapiede con innalzamento a quota +0.55m sul p.d.f;
• Realizzazione di nuovo secondo marciapiede con innalzamento a quota +0.55m sul p.d.f;
• Nuove pensiline sul primo e secondo marciapiede a protezione delle discenderie e degli
stalli bici;
• Demolizione del secondo marciapiede esistente;
• Demolizione dei fabbricati “ex locali tecnici” e torre idrica;
• Realizzazione di un sottopassaggio pedonale di stazione di luce netta 3,00 m e lunghezza circa 20 m;
• Opere provvisionali per la realizzazione del sottopasso a supporto dei muri di contenimento sul fronte del secondo nuovo marciapiede e a sostegno provvisorio dei binari mediante supporti tipo “essen” o similari;
• Installazione di ascensori e discenderie a servizio del sottopasso;
Realizzazione di nuovo impianto LFM a servizio dei marciapiedi e sottopasso;
• Adeguamento della segnaletica di stazione e nuovi arredi fissi
• Interventi di pulitura pareti e soffitti al piano primo, con predisposizioni impiantistiche.
Fabbricato Accessorio
• Interventi di messa in sicurezza e ripristino dei cornicioni;
• Sostituzione pluviali e terminali,
• Manutenzione della copertura e dell’impermeabilizzazione;
• Intervento di restyling della facciata con sostituzione della finitura di prospetto in piastrelle
di ceramica di colore marrone con nuova in gres sottile per facciate;
• Sostituzione degli infissi e installazione di una gettoniera per l’accesso controllato ai bagni di stazione;
• Apertura di ulteriori 2 ingressi sul piazzale di stazione;
• Interventi localizzati di demolizione di alcuni tramezzi, funzionale all’apertura dei nuovi ingressi.
Per gli impianti elettrici e di illuminazione si prevede l’impiego di adeguati corpi illuminanti, adeguamento dei quadri elettrici contenente tutti gli interruttori di protezione sia delle linee dei circuiti permanenti che non permanenti, canalizzazioni e linee elettriche con cavi di adeguata sezione, impianto di terra di protezione.
L’arredo della fermata sarà costituito da segnaletica a messaggio fisso in pannelli mono facciali o bifacciali, con grafiche in vinile retroriflettente, sostenuti da montanti di acciaio inox satinato scatolare e, se opportuno, retroilluminati. Le mappe tattili saranno poste in prossimità degli accessi alla stazione e prima di deviazioni particolari del percorso. Lungo i marciapiedi saranno collocate targhette tattili riportanti il numero del binario e freccia che indica la direzione del sottopassaggio o dell’uscita (caratteri in rilievo e Braille).
La nuova banchina fronte stazione sarà del tipo H55 per l’intera estensione della stessa, di circa 170m e quindi avrà un’altezza dal piano del ferro di 55 cm. Ciò determina una rivisitazione della funzionalità di tutta la banchina.
Lo spazio ricompreso tra il fabbricato viaggiatori e il fabbricato privato non oggetto di intervento ospiterà una area coperta adibita al parcheggio bici. Gli stalli saranno distribuiti su 2 file da 7 posti ciascuno ortogonalmente ai muri dei fabbricati. L’area, in quota con il marciapiede esterno, conduce poi comodamente alla quota +55 attraverso una rampa. La pensilina sarà adiacente alla copertura dei fabbricati adiacenti e sarà raccordata mediante una scossalina metallica.
I servizi di ingegneria, nei diversi livelli di progettazione, riguardano principalmente nelle stazioni di Alì Terme, Alcantara e Santa Teresa di Riva della linea Messina-Catania, la scrivente incaricata dello sviluppo del progetto delle seguenti opere:
Realizzazione di un nuovo sottopassaggio pedonale di stazione;
Realizzazione di n. 2 corpi scala-ascensori di collegamento al sottopassaggio e relative pensiline di protezione;
Adeguamento ad H=55 cm dell’esistente marciapiedi a servizio del 1° binario di stazione;
Realizzazione del nuovo marciapiede (H=55 cm) a servizio del 2° binario di stazione (stazione di Alì Terme e Santa Teresa di Riva);
Prolungamento ed adeguamento ad H=55 cm dell’esistente marciapiedi a servizio del 2° e 3° binario di stazione (stazione di Alcantara);
Installazione della segnaletica di sicurezza e fissa di stazione, percorsi e mappe tattili ed opere accessorie per l’abbattimento delle barriere architettoniche;
Realizzazione degli impianti di illuminazione LFM dei marciapiedi, delle rampe scale, del sottopassaggio e del prospetto fabbricato;
Realizzazione del nuovo quadro generale Luce e F.M.;
Alcantara
La stazione di Alcantara è sita in località Giardini Naxos nel comune metropolitano di Messina (ME) in Sicilia. La stazione venne costruita nella zona soprastante l’abitato di Giardini-Naxos. Venne aperta il 3 gennaio 1867, tra gli anni ‘30 e ‘50 subì un radicale rinnovamento con un ampliamento del piazzale di stazione e la ricostruzione del piccolo edificio originario sostituito da uno più grande di disegno moderno e lineare nell’ambito dei lavori di costruzione della linea per Randazzo.
La stazione di Alcantara si sviluppa su un unico livello, è dotata di due marciapiedi a servizio dei viaggiatori, di cui il 1° marciapiede ha lunghezza 150 m e larghezza media 4,5 m, il secondo marciapiede si sviluppa per una lunghezza di 150 m ed ha una larghezza di 6,00 m., il terzo marciapiede (non a servizio dei viaggiatori) si sviluppa per una lunghezza di 150 m ed ha una larghezza di 6,00 m; tutti i marciapiedi presentano una quota di 25 cm sul p.f. e presentano un ciglio in pietra con pavimentazione in masselli autobloccanti in cemento di colore grigio. Attualmente sono collegati con passaggio a raso. Ad oggi non risultano presenti sistemi tattili per ipovedenti. Il primo marciapiede risulta parzialmente coperto da una pensilina in CLS, integrata al fabbricato viaggiatori. rispetto a tali evidenze il progetto prevede una pluralità di interventi volti all’adeguamento agli standard RFI e STI PRM 2014 attraverso:
• Realizzazione di un nuovo sottopassaggio pedonale di stazione dalla parte opposta del fabbricato viaggiatori,
quindi lato Messina.
• Realizzazione di n. 2 corpi scala-ascensori di collegamento al sottopassaggio e relative pensiline di
protezione;
• Adeguamento ad H=55 cm dell’esistente marciapiedi a servizio del 1° binario di stazione;
• Prolungamento ed adeguamento ad H=55 cm dell’esistente marciapiedi a servizio del 2° e 3° binario di
stazione;
• Installazione della segnaletica di sicurezza e fissa di stazione, percorsi e mappe tattili ed opere accessorie
per l’abbattimento delle barriere architettoniche;
• Sistemazione dell’area di ingresso alla stazione.
Alì Terme
La stazione di Alì Terme è sita in località del comune omonimo e fa parte dell’area metropolitana di Messina (ME) in Sicilia. La stazione di Ali’ Terme si sviluppa su un unico livello, è dotata di due marciapiedi a servizio dei viaggiatori, di cui il 1° marciapiede ha lunghezza 250 m e larghezza media 3,5 m, il secondo marciapiede si sviluppa per una lunghezza di 180 m ed ha una larghezza di 2,00 m.
Il progetto prevede la realizzazione di un sottopasso pedonale che colleghi il primo e il secondo nuovo marciapiede. Al momento, la stazione di Alì Terme si sviluppa su un unico livello, è dotata di due marciapiedi a servizio dei viaggiatori, di cui il 1° marciapiede ha lunghezza 182 m e larghezza media 3,5 m, il secondo marciapiede si sviluppa per una lunghezza di 205 m ed ha una larghezza di 3,00 m. Tutti i marciapiedi presentano una quota di 25 cm sul p.f. e presentano un ciglio in pietra con pavimentazione in cemento di colore grigio, rosa in occasione di manutenzioni e nuove canalizzazioni. Ad oggi non risultano presenti sistemi tattili per ipovedenti. Il primo marciapiede risulta parzialmente coperto da una pensilina in CLS, integrata al fabbricato viaggiatori. il progetto prevede una pluralità di interventi volti all’adeguamento agli standard RFI e STI PRM 2019 attraverso:
• Demolizione del 3° e 4° Binario;
• Realizzazione di un nuovo sottopassaggio pedonale di stazione;
• Innalzamento del 1° e costruzione del nuovo 2° marciapiede ad H=+55cm;
• Realizzazione di n. 2 corpi scala-ascensori di collegamento al sottopassaggio e relative pensiline di
protezione;
• Installazione della segnaletica di sicurezza e fissa di stazione, percorsi e mappe tattili ed opere accessorie
per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Santa Teresa
La stazione di Santa Teresa di Riva è sita in località del comune omonimo e fa parte dell’area metropolitana di Messina (ME) in Sicilia. La stazione venne aperta il 12 dicembre 1866, con il nome di stazione di Santa Teresa, contestualmente all’apertura all’esercizio del tronco ferroviario Messina-Giardini della ferrovia Messina-Catania, che era parte del programma di costruzioni ferroviarie in Sicilia della Società Vittorio Emanuele. La stazione venne costruita tra la strada statale 114, che attraversa l’abitato, e il popoloso quartiere Torrevarata.
La stazione di Santa Teresa si sviluppa su un unico livello, è dotata di due marciapiedi a servizio dei viaggiatori, di cui il 1° marciapiede ha lunghezza 182 m e larghezza media 3,5 m, il secondo marciapiede si sviluppa per una lunghezza di 205 m ed ha una larghezza di 3,00 m. Tutti i marciapiedi presentano una quota di 25 cm sul p.f. e presentano un ciglio in pietra con pavimentazione in cemento di colore grigio, rosa in occasione di manutenzioni e nuove canalizzazioni. Ad oggi non risultano presenti sistemi tattili per ipovedenti. Il primo marciapiede risulta parzialmente coperto da una pensilina in CLS, integrata al fabbricato viaggiatori. il progetto prevede una pluralità di interventi volti all’adeguamento agli standard RFI e STI PRM 2019 attraverso:
• Demolizione del 3° e 4° Binario;
• Realizzazione di un nuovo sottopassaggio pedonale di stazione;
• Innalzamento del 1° e costruzione del nuovo 2° marciapiede ad H=+55cm;
• Realizzazione di n. 2 corpi scala-ascensori di collegamento al sottopassaggio e relative pensiline di
protezione;
• Installazione della segnaletica di sicurezza e fissa di stazione, percorsi e mappe tattili ed opere accessorie
per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
L’area di progetto è situata all’interno del Rione Sant’Angelo al limite del Ghetto Ebraico della città di Roma, a pochi passi da Piazza Venezia e rientra tra gli interventi previsti dal progetto URBS, nell’ambito del PNC al PNRR. Si tratta di un progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione di un edificio storico per renderlo fruibile al pubblico.
Si tratta del comparto urbano del complesso monumentale della Crypta Balbi, una delle sedi museali assegnata a Museo Nazionale Romano, che costituisce quasi un intero isolato al centro di Roma. Il lotto si affaccia sulla Via delle Botteghe Oscure mentre internamente è delimitato dalla restante area della Crypta Balbi e dall’attuale sede museale.
Il sito in esame è caratterizzato da un’articolata stratificazione, avvenuta nei secoli, del sottosuolo e delle strutture in elevato. La prima destinazione compiutamente individuabile, il Teatro Balbo, risale al 13 a. C. Le stratificazioni successive, che interessano i corpi di fabbrica fronte strada, ricalcano l’impianto residenziale di epoca medievale mentre internamente la complessità strutturale evidenzia processi di trasformazione e fusione di unità edilizie fino ai giorni nostri. Il sistema costruttivo è realizzato in muratura portante di cui una parte risalente all’epoca romana. Gli orizzontamenti sono realizzati con struttura a volta o solai in legno, travi in ferro e voltine in laterizio, oltre a introduzioni di recenti solai latero-cementizi. Si segnala la presenza di esempi di solaio rustico in travicelloni e tipologia a regolo per convento. Sono stati rilevati anche controsoffitti incannucciati e finiture di vario tipo tutte rappresentative delle divere epoche storiche.
Lo stato dei luoghi presenta numerosi dissesti strutturali con strutture provvisorie poste a rinforzo che evidenziano la necessità di un consolidamento e operazioni di recupero propedeutiche agli interventi in oggetto. In generale l’intero edificio si presenta in condizioni di conservazione pessime con avanzato stato di degrado delle strutture e delle finiture più obsolete e l’incoerenza di interventi in latero-cemento di epoca più recente.
L’obiettivo principale alla base delle scelte progettuali, secondo la linea programmatica sancita dallo Statuto dello stesso MNR, è quello di creare “…uno spazio più vitale e inclusivo …condiviso con la cittadinanza, un luogo di incontro e di scambio”, nel quale il monumento, con tutta la sua ricchezza di testimonianze storiche, coincide con il museo. Il nuovo progetto per Crypta Balbi interessa quindi un completo rinnovamento dell’accessibilità e della percorribilità interna del lotto 6 per garantire una virtuosa fruizione dello spazio a partire dall’unico ingresso posto sulla medesima via, creando due ulteriori ingressi su Via dei Polacchi e Via dei Delfini e ricongiungendo il corpo attuale al Museo già esistente.
Gli interventi partono dal livello del piano archeologico e includono tutti i sei livelli fuori terra, dal piano terra al piano quinto. In particolare, Al Piano Archeologico (Interrato), Piano terra, Piano primo e secondo sono previste delle connessioni con il museo esistente. In generale le funzioni sono riassumibili in: area espositiva, area di fruizione pubblica, Amministrazione-uffici, Area espositiva fruibile al pubblico, aree di passaggio/connessioni. Queste funzioni ospiteranno spazi di accoglienza e presentazione del museo all’ingresso su via delle Botteghe Oscure, con dotazione di presidi multimediali, spazi con esposizioni permanenti, spazi per attività educative, spazi arredati, spazi igienici per utenti, control room, spazi amministrativi, laboratori di restauro e depositi e locali tecnici. Tutti gli interventi preliminari vertono sui principi cardine di conservazione, prevenzione, salvaguardia, manutenzione, restauro e valorizzazione del bene oggetto di intervento al fine di mantenere leggibili e tramandare le informazioni e i contenuti che fanno parte della storia del manufatto.
Le sale interne non subiranno rimodulazioni, le scale non più fruibili rimarranno a memoria della storia passata. Gli innesti necessari per garantire la fruibilità del bene seguiranno i principi della riconoscibilità rendendo chiaramente distinguibile l’aggiunta dall’originale, cercando di limitare al minimo il disturbo sulla percezione dell’opera. La reversibilità dev’essere garantita fornendo la possibilità di rimuovere l’oggetto senza danneggiare l’originale ponendo l’attenzione sulle proprietà chimico-fisiche-meccaniche al fine di garantire la compatibilità tra le parti. I ballatoi prendono forma sul Cortile dell’Annunziata e Il Giardino Storico per due piani dello sviluppo in altezza, mentre nella corte interna sono presenti su tutti i livelli e riproducono uno scorcio di paesaggio urbano. Nel corpo a Sud del lotto, per la partitura dei pilastri, che sostengono una copertura, si è pensato di interrompere l’andamento dei ballatoi per distinguere l’ambiente coperto, destinato alle esposizioni, dai percorsi aggettanti: è stata così pensata una partitura dei pilastri misurata sul ritmo degli attuali parapetti. Un’altra scelta riguarda il corpo Est dove, sempre per motivi funzionali, è stato creato un ascensore a servizio di tutti i piani e, trattandosi di un inserimento attuale si ritiene opportuno distinguerlo dalle preesistenze sia come figura architettonica che per le tecniche di realizzazione.
Translate »
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.